tradimenti
La segretaria, molto calda 3
di belliedisponibili
15.06.2014 |
15.677 |
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"Le risposi che doveva lasciarsi andare, così non aveva goduto al meglio..."
Ci misi un'eternità a ricompormi. Lei anche. Intanto che ci rivestivamo le chiesi " hai fatto un paio di accenniche non ho capito bene, si lo so ... o qualcosa del genere" Mi guardò in maniera molto maliziosa, stava anche prendendo tempo. Sapeva che una risposta me la doveva, ma voleva pesare le parole " Sai che Franci è molto pettegola.." la interruppi " ma di chi stai parlando?" " della Franci, la nostra responsabile di magazzino" " che cavolo c'entra la Franci?" aggiunsi piantandogli gli occhi un faccia. Lunga pausa " beh
lei è grande amica della migliore amica della Carla" Stavo perdendo la pazienza " Chi cazzo è Carla?" " Tesoro non t'arrabbiare, sei tu che mi hai chiesto spiegazioni, sto parlando di Carla, una delle tue ex".
Mi venne un brivido, ho sempre cercato di fare le cose perbene, in modo molto riservato e ora mi trovo a parlare con la mia segretaria di quello che la l'amica dell'amica ha detto alla Franci, una mia collaboratrice,
del rapporto con una mia ex. Era una storia che risaliva a 7 o 8 anni fa. Breve, meno di un anno ma molto intensa ed appagante. Presi coraggio a 4 mani e le chiesi: " raccontami ". " E' la storia, credo molto dettagliata di come lei ti donò la sua seconda verginità" Lo disse con grande ironia. Ero un ghiacciolo.
" Ha fatto molto colpo sulla fantasia di noi donne il fatto che dopo, diciamo così, una lunga preparazione
tu abbia voluto portarla in un bellissimo posto, Franci ha detto anche dove, ma ora non mi ricordo, per...
per...." "Incularla? " Non volevo essere volgare, è andata così vero?" Me la cavai con un " Come faccio a ricordarmi, sono passati anni!" Ero un pochino seccato, ma volevo sapere. Intanto la memoria rielaborò
alla velocità della luce quegli episodi. Con Carla si era sviluppata un'intimità totale, praticamente non esistevano cose, situazioni in campo sessuale che non mettessimo in pratica. L'unica cosa della quale non voleva sapere era la penetrazione anale. Godeva da matti quando la baciavo lì, quando le accarezzavo il buchino, ma la penetrazione assolutamente no. Mi aveva detto che anni prima, suo marito
ci provò procurandole un dolore disumano. Pensò che se faceva così male significava che la natura non aveva voluto che il culo fosse utilizzabile per fare sesso. Io con tanta calma e molta pazienza, le dissi che era vero il contrario. Le chiesi di avere fiducia in me e di abbandonarsi, per il momento alle mie mani e alla mia bocca. Da quel giorno comincia a leccarla in maniera sempre più profonda, quando con la lingua riuscii ad entrare per 2 o 3 millimetri iniziai con la falange del dito mignolo. L'avevo pregata di fermarmi, non quando avesse sentito dolore, ma un momento prima. Non mi fermò mai. Un pomeriggio andammo a Milano in un sex shop in centro e comprai 2 plug, uno per principianti e l'altro con un diametro leggermente più grande.
Quando uscimmo dal negozio si mise a ridere come una pazza. Ovviamente dalle foto molto esplicite sul blister aveva capito bene a che uso fossero destinati. Quello che la faceva ridere erano le lunghe frange rosse attaccate al fondo del plug. Appena arrivati a casa ci spogliammo come furie, dopo un attimo era a pecorina con le gambe ben divaricate. Comincia a baciarla poi a leccarla poi a massaggiarla con il dito medio.
Quando riuscii a farlo entrare tutto le dissi che era pronta per fase 2: il plug.
Lentamente, millimetro dopo millimetro, riuscii a farlo entrare tutto. Lo lasciai lì, mi infilai sotto di lei e comincia a leccarle la figa. Mi fermai in tempo prima che venisse. Ormai era più di un'ora che era a pecorina a gambe oscenamente divaricate. Mi misi dietro di lei e cominciai a muovere il plug, lentamente, in senso rotatorio. Sentivo che il suo respiro era sempre più affannoso, fintanto che il suo corpo si irrigidì, sembrava una statua di marmo. All'improvviso cominciò a urlare frasi sconnesse, durò quello che mi sembrò un'eternità.
Avevo colto tra le parole che farfugliava un " grazie, grazie, grazie amore" intervallato da un " perché cazzo non me l'avete detto prima!" Quando si riprese aveva ancora il plug in culo, si mise per terra a quattro zampe e cominciò a farmi " bau, bau," con la bocca attaccata alla mia patta. Lo tirai fuori e mi fece un pompino
indimenticabile. Andammo avanti così per 3 sere. Alla quarta mi chiese se era pronta. Le risposi di no. Le chiesi se in quei 15 giorni di preparazione avesse mai sentito il benché minino male. Ovviamente mi rispose di no. La sera dopo stessa liturgia: quella volta però iniziai con il plug un pochino più grande. Grandioso pompino alla fine. La sera dopo, prima dell'inizio dei giochi, disse che si sentiva pronta e che mi voleva dentro. Le risposi che era pronta, però non l'avremmo fatto quella sera. L'indomani saremmo partiti per Positano, avevo prenotato un albergo con una stupenda veranda sul mare. Per cui volevo che tutto avvenisse in maniera indimenticabile. La sera cenammo sulla veranda, la portai in camera dove cominciammo uno splendido 69. Poi facemmo l'amore in tutte la posizioni possibili. Lei mi ricordò che le avevo fatto una promessa. Le risposi che mi ricordavo perfettamente e che quello era solo il preludio. Dopo di che la misi a pancia in giù e comincia baciarla. Rifacemmo tutto quello che avevamo fatto nelle settimane precedenti. Quando le inserii il plug con voce roca mi disse che voleva il mia cazzo. Le risposi che le avevo fatto una promessa e che l'avrei mantenuta. Dopo un pò la presi e andammo in veranda, La misi con le mani appoggiate alla ringhiera della veranda. Se esiste un dio del sesso quella sera era dalla nostra parte.
Sotto di noi le luci del paese e il mare calmissimo. Qualche barca di pescatori al largo accentuava l'incanto del momento. Mi posizionai dietro di lei e con molta calma la penetrai. Lei era ferma, mi sembrava che avesse bloccato anche il respiro. Quando sentì le mie palle contro le sue natiche mormorò un grazie amore, che se possibile mi eccitò ancora di più. A quel punto era solo piacere, la quintessenza del piacere carnale.
Tutti e due ci trattenemmo per protrarre il più possibile quei momenti magici. Ad un certo punto mi disse che si sentiva pienissima, non ce la faceva più, stava scoppiando. Le risposi che anch'io ero al limite, dopo un attimo il suo corpo venne squassato da una serie lunghissima di scosse, io venni dentro di lei. Non so dove stavo prendendo tutto il liquido che le stavo scaricando in corpo. Non urlò non disse niente, rimasi sorpreso.
Appena ci fummo ripresi le chiesi il perché. Mi rispose che non voleva rovinare quel momento magico. Stando in assoluto silenzio le sembrava quasi di cogliere il rumore della mia sborra che la stava riempiendo.
Le risposi che doveva lasciarsi andare, così non aveva goduto al meglio. Mi rispose che non aveva mai goduto così tanto e poi aggiunse "tanto adesso lo rifacciamo no?".
L'ultimo flash di quel soggiorno, al momento di lasciare la camera mi bacia e fa " amore mi hai fatto scoprire un mondo che neanche immaginavo che esistesse. Da domani cominciamo con te!"
Mi scossi e tornai a Ginevra, che ribadì " da quando questa storia ha cominciato a girare in fabbrica il personale femminile si divide in due categorie: nella prima ci sono quelle che palesemente affermano
che ti vorrebbero scopare fino a farti urlare di piacere, nella seconda quelle che non dicono niente ma, che quando fanno l'amore con il loro uomo vengono pensando a te" " Stai clamorosamente esagerando ma, tu in che categoria sei?" " Fino a ieri ero nella seconda, da ieri c'è una terza categoria, della quale faccio parte solo io, quella che se l'è scopato e che l'ha scopata in maniera fantastica" "Tesoro siamo su una scrivania"
"Appunto, chissà cosa mi farai quando saremo in un bel letto. Mi sto bagnando di nuovo, solo al pensiero."
"Senti Ginevra, solo per conoscerci, mi hai detto che vai in cam, ti piace?" "No, piace a mio marito, ormai lui viene solo se lo fa in cam, e la cosa mi fa incazzare, per cui non voglio più farlo, e quindi non facciamo più sesso" "Nient'altro? Tu sai tutto di me io niente di te" " In passato abbiamo frequentato alcuni privè. In particolare uno a Milano( di cui fa il nome)" Mi pare lo dica in maniera palesemente allusiva, per cui aggiungo " Si lo conosco" " Lo so che lo conosci. Ti ho visto" A quel punto negare è ridicolo, per cui aggiungo, racconta " Una sera parcheggiamo, sai che c'è un grande parcheggio privato, appena scesi mi sembra di riconoscere la tua macchina. Lo dico a mio marito, il quale se ne vuole andare subito. Io insisto per entrare. Lui mi dice che sono scema, io gli rispondo che, se è lui, è lì a fare quello che facciamo noi,. Lui mi risponde che siccome sono invaghita del capo, fargli vedere quanto sono troia, è come servirgliela su un piatto d'argento." Convenni con me stessa che in effetti aveva ragione lui. Lo convinsi ad una soluzione di compromesso, attendere in macchina fino all'arrivo del proprietario dell'auto. Ero eccitatissima, avevo una mini ascellare con stivali alti. Senza accorgermene la mano va alla figa sono bagnatissima. Sono eccitata all'idea che tu sia dentro a sollazzarti con qualche puttana e io in macchina con mio marito. Lui si accorge che mi sto toccando, mi prende in mano un seno. Appena mi tocca vengo. Lui rimane di sasso, lo tira fuori e me lo da in bocca. Sono piegata su di lui, mi massaggia la schiena praticamente nuda. Vengo una seconda volta. Lui mi guarda in maniera strana. Mi tolgo quei pochi stracci che ho addosso, rimango con solo gli stivali. Gli sfilo i calzoni e gli monto sopra. Dopo un attimo vengo di nuovo. Mio marito non è scemo e fa:" sei una gran troia, ti basta pensare a lui che vieni come una collegiale" Non dico niente E' meglio. Sono orgasmi non appaganti, servono solo per aumentare la mia eccitazione e la mia repressione. La gente comincia a uscire, comincia a essere tardi, vedo due maschi che si dirigono nella parte di parcheggio dove siamo noi. Mi metto in ginocchio sul sedile e mi piego sull'attrezzo di mio marito. Il mio culo nudo è quasi appoggiato al finestrino. Si saranno fermati? ci avranno visto? io non posso vedere, ma mio marito si. Dopo un attimo, sento che il finestrino dalla mia parte scende, poi mio marito fa " potete solo toccare con le mani. Segatevi che a lei piace". Mi rimetto a sedere, quello più vicino mi prende subito un seno. Metto fuori la testa e lo prendo in bocca a quell'altro. Sono talmente eccitati per quel regalo inatteso che vengono quasi contemporaneamente. Faccio appena in tempo a sfilarmelo di bocca, che uno viene con una sborratina sulla portiera.
Sono sempre più eccitata e repressa. Mio marito se sta segando furiosamente, la scena gli è piaciuta.
Ci sono tre ragazzi che due passi indietro hanno seguito la scena. Si toccano la patta. Si vede che sono eccitati. Apro la portiera in maniera che vedano che sono nuda. Sono io che mi rivolgo a loro " Avete dei preservativi" sono agitati si mettono le mani in tasca. Il primo ne tira fuori uno, gli altri due a testa.
Li guardo e faccio: dovete farveli bastare. Chiedo a mio marito di ribaltare i sedili posteriori in maniera che il ripiano del wagon possa essere sfruttato in tutta la sua lunghezza. Mi infilo tra i sedili anteriori e mi distendo. Due entrano subito dietro, mentre il terzo si siede al mio posto di fianco a mio marito.
Non bastarono i 5 preservativi, per fortuna che mio marito aveva la dotazione iniziale di tre intatta.
Devo dire che 2 li utilizzò lui, uno per farsi uno dei tre. E l'altro per farsi fare.
Quando ci ricomponemmo la tua (forse) auto non c'era più.
Hai capito adesso chi è la tua algida segretaria."
"Credo che ci divertiremo assieme"
Alla prossima
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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